domenica 17 marzo 2013

Colleen Hoover, la casalinga che dà la paga agli scrittori professionisti


Un bel po' di tempo che non parlo di Penne indipendenti estere, non è vero? Negli ultimi giorni mi sono imbattuto in una casalinga che è riuscita a vendere oltre 300 mila ebook nel giro di due mesi all'inizio del 2012, strappare un contratto con una grossa casa editrice per la commercializzazione delle controparti cartacee e pubblicare un terzo volume qualche mese fa. Come già detto in passato, non presento questo caso per illudere i lettori sulle potenzialità dell'autoproduzione - ci bastano le pubblicità del lotto e dei gratta e vinci, no? Piuttosto, mi interessa presentare ciò che circonda il successo letterario da lei raggiunto, così da fornire spunti per imitare il suo "modus operandi" nel rapporto coi suoi libri e i suoi fan.

Parliamo quindi di Colleen Hoover (sì, le doppie sono tre), casalinga texana felicemente sposata e madre di tre figli. Questo fino al mese di gennaio dell'anno scorso, quando un libro caricato in formato ebook e cartaceo su Amazon e le principali piattaforme editoriali (Slammed) inizia a macinare download. A migliaia. Tra primavera ed estate il libro viene citato nelle classifiche letterarie dei più importanti quotidiani, tra cui "New York Times", "USA Today" e "Times". Un privilegio rarissimo per una Penna indipendente. A oggi, il titolo autoprodotto ha sfondato quota 200 mila download nei soli Stati Uniti. Nel marzo 2012 Hoover aveva però già presagito l'andazzo e pubblicato il seguito Point of Retreat, che ha totalizzato più di 120 mila download in Nord America. Nell'agosto dell'anno scorso l'ennesima consacrazione: la casa editrice Atria Books acquista i diritti dei due volumi e rilascia una nuova versione paperback. A dicembre, dà invece alle stampe "Hopeless", terza opera della fortunata scrittrice.

Quello che mi piace di questa donna è la spensierata leggerezza con cui prende la vita. Basta dare un'occhiata al suo blog per rendersene conto: nato nel novembre 2011, si è riempito di post man mano che la carriera dell'autrice progrediva. Ma non si tratta necessariamente di aggiornamenti sul proprio lavoro o sulle proprie opere: c'è spazio anche per scritti dedicati alla madre, ai figli e a filmati divertenti scovati su Internet. Questo è un buon insegnamento per chi si autoproduce in campo letterario: i lettori (gli utenti) sono felici di percepire la genuinità dell'autore, la semplicità della sua vita quotidiana e la facilità nel contattarlo. In questo modo anche una "semplice" casalinga diventa un personaggio.

Un'altra cosa abbastanza particolare del suo sito Internet riguarda i club di lettura e i corsi di scrittura. La Hoover ha preparato una sezione con domande di approfondimento legate alla sua opera. Questi circoli letterari da noi scarseggiano, ma l'idea è comunque buona: creare degli eventi collaterali legati ai propri romanzi genera curiosità e richiama l'attenzione. Pensate a un quiz relativo ai vostri personaggi o a delle fotografie dei luoghi che hanno ispirato le ambientazioni della vostra opera. Non ci sono limiti alla creatività quando si tratta di promuovere il proprio libro. Un'altra forma nota di promozione alternativa, per esempio, riguarda i booktrailer; Leonardo, uno dei protagonisti del mio romanzo Ti sogno, California, ha persino creato un sito internet da zero per trovare la sua bella con tanto di colonna sonora del suo viaggio e non mi ha detto nulla. Maleducato.

L'ultima cosa che mi ha impressionato ha un gusto retrò. In una carriera fondata sulle tecnologie digitali, Colleen Hoover dichiara nella pagina dei contatti di adorare la "snail mail", vale a dire la posta cartacea. Per questo motivo l'autrice indica il proprio indirizzo e invita tutti a scriverle una bella, classica lettera. Ecco, non sottovalutate il valore aggiunto che una missiva vecchio stile può acquisire agli occhi del destinatario, specie se nostalgico come il sottoscritto. In un'epoca in cui riceviamo a casa solo bollette e fatture, una lettera ben fatta e ben scritta ha ottime probabilità di ottenere maggior attenzione rispetto a un'e-mail. E non sottovalutate nemmeno la possibilità di spedire il vostro libro a una persona all'apparenza irraggiungibile: a inizio gennaio ho spedito una copia di Ti sogno, California (sì, ancora lui) a Danilo Gallinari (uno dei tre giocatori italiani impegnati nella lega professionistica di pallacanestro più importante del mondo, l'NBA) e lui è stato così gentile da leggerlo e scriverne su Twitter (si veda la sezione "Recensoni e rassegna stampa"). Un vero signore. In molti mi hanno chiesto come ho fatto a fargli avere una copia. La mia risposta: "Gli ho spedito un pacchetto e gli ho scritto una lettera. A mano. Con l'inchiostro". A volte è sufficiente. E funziona.